CRESCONO GLI INVESTIMENTI NEL SETTORE DELLA FORMAZIONE

La notizia è positiva ed in qualche modo sorprendente. Infatti, secondo una ricerca fatta da Technical Hunters, società di headhunting e citata da Gianni Rusconi in un articolo pubblicato su Il Sole 24 ore qualche giorno fa, negli ultimi anni nelle multinazionali e in molte aziende di medie dimensioni la tendenza che si va consolidando è che si investa di più in assessment, formazione e coaching rispetto al periodo precedente. In particolare, nei primi mesi di quest'anno le aziende italiane hanno speso per queste attività tra il 40% e il 100% in più rispetto all'anno scorso.
Diverse le cause che concorrono a rendere le imprese più sensibili alla cultura del training e dell’assessment. “Fra queste vi è, ed è forse la più importante, la maggiore competitività che caratterizza il mercato del lavoro e le conseguenti difficoltà nel reperire profili adeguati per posizioni tecniche e specialistiche. Per gestire con maggiore efficacia la situazione, molte aziende hanno iniziato a investire di più sulle proprie risorse, attraverso processi di valutazione delle competenze, formazione ed empowerment dedicati”.
Quindi, anche in Italia, si fanno più attività di team building (di aula o ludico-formative, dentro e fuori l’azienda) o si cominciano ad utilizzare veri e propri software per l’assessment, già molto utilizzati all'estero. Lo scenario sta quindi cambiando e un ruolo centrale lo hanno assunto proprio i processi di valutazione che misurano il comportamento e il potenziale dei dipendenti, con l’obiettivo di indirizzarli verso i ruoli più adatti a loro.
La conclusione, sembra suggerire la ricerca, è che, per un’azienda, investire in assessment, formazione e coaching porta sia vantaggi economici che un aumento della soddisfazione e della motivazione dei dipendenti, contribuendo alla riduzione del turnover e ad un maggiore impegno e coinvolgimento delle persone. In sintesi, più l’azienda favorisce un ambiente favorevole alla formazione ed allo sviluppo delle competenze e più crescono efficienza e produttività. Non male, no?
Fonte: Il Sole 24 ore